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Anima luna, il labirinto del Fedone platonico.

“Non si entra nel labirinto del Fedone, se non si pensa al labirinto dell’anima. Fedone parla dell’anima e l’anima è la Signora del labirinto.

Simile in questo alla luna, Arianna, anima luna, costante, incostante innamorata di vita e di morte, di eros e dell’oscuro potere di thanatos, della luce del sole.

Il Fedone circola per questo tra i paradossi: la filosofia ama l’anima, e per essa si stacca dal corpo, e l’anima ama il corpo e ad esso si attacca. Così l’anima ama la morte. Ma l’anima è senza morte, athannatos, cerca la vita e si attacca al corpo. Labirinto!

Allora di nuovo: la filosofia come l’anima ama la vita e la morte, il corpo e il fondo della materia dell’anima, nomi dell’altro, la morte e la luce, il carcere e il vento che libera fuori, l’ala e il legame, l’impulso dei cavalli lanciati e le redini che ne tengono il corso, e l’estate che espande di luce la percezione delle cose e del mondo.

Vuole il due, tutti e due, entrambe le cose, vuole tutto l’anima, vuole la vita.

Non vuole scegliere, non vuole rinuncia, vuole scegliere esclusivamente la via che non sceglie, la via multivia, quella che sceglie di volta in volta in modo assoluto, esclusivo.”

Giancarlo Croci, Platone e il gioco dello spreco della filosofia, Campanotto Editore 1997

Img: DU AI 2023

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